







Formatosi a causa
del ristagno delle acque provenienti dalle alture circostanti, il Padule si
estende su una superficie di circa 1800 ettari. Già nel Medioevo, il
Padule fu oggetto di parziali lavori di bonifica ed il canale emissario che
faceva defluire le acque nell’Arno, oggi canale Usciana, costituiva
una vera e propria risorsa per gli abitanti del luogo che vi pescavano o che
sfruttavano le sue acque per azionare i mulini costruiti lungo il suo corso.
Proprio sull’Usciana, nel 1549 Cosimo I° de’ Medici fece costruire
un ponte fortificato presso la borgata di
Cappiano (oggi Ponte a Cappiano). Il Padule però rimaneva un ambiente
palustre ancora troppo umido e malsano che causava periodicamente gravi epidemie
e centinaia di morti tra la popolazione. Così, alla fine del ‘700,
per volere del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo I°, fu attuata una
bonifica integrale e definitiva. Oggi, anche grazie al Centro di Ricerca,
Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, questa area è
ritenuta una delle zone umide più interessanti d’Italia. Tra
le tante iniziative tese alla conservazione del patrimonio ambientale, il
Centro partecipa anche alla gestione della Riserva Naturale del Padule di
Fucecchio, elabora progetti di studio e organizza visite guidate per studenti
o semplici turisti interessati ad un ambiente di suggestiva bellezza, dove
si possono trovare piante come il “sarello” (utilizzato in passato
per impagliare sedie e fiaschi), ninfee e prati umidi o dove si possono ammirare
uccelli acquatici di varie specie.
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