Fino al XVIII°
secolo l’economia fucecchiese fu legata soprattutto all’agricoltura
ed allo sfruttamento delle risorse marginali del Padule: pesca, raccolta di
erbe, legname ecc. Dopo il 1780 però, parte del Padule fu bonificato
e furono recuperate terre fino ad allora inutilizzate, dove nacquero fattorie
che dettero lavoro a molti semplici braccianti prima e a qualche mezzadro
poi. Nell’Ottocento la popolazione cominciò a dedicarsi alle
attività artigianali legate alla manifattura del lino e alla tessitura.
Comparvero inoltre le prime botteghe di tintori o calzolai e le fornaci di
mattoni. Tuttavia per avere i primi nuclei produttivi a dimensione più
industriale bisognò arrivare ai primi del ‘900 con la fabbrica
di fiammiferi successivamente acquistata dalla Saffa, che dette lavoro fino
a 600 operai, soprattutto donne.