Intorno all'anno Mille,
i conti Cadolingi, potente casata di origine pistoiese, costruirono nel luogo
detto Fucecchio una signoria territoriale equidistante dalle maggiori città
(Pistoia, Lucca, Pisa e Firenze), all'incrocio di importanti vie di terra
(come la Via Francigena) e d'acqua (come l'Arno). Il primo nucleo dell'insediamento
fucecchiese fu il castello di Salamarzana, probabilmente sul colle occupato
attualmente dalla rocca. Il secondo nucleo abitativo di Fucecchio si sviluppò
sull' Arno e dette origine alla borgata di Borgonuovo, animata da mercanti
e pellegrini di passaggio che trovavano ospitalità nell'ospizio annesso
all chiesa di San Salvatore. Ben presto, annesso alla Chiesa di San Salvatore,
il Conte Lotario fece costruire un monastero benedettino, ancora oggi occupato
dalle suore di clausura dell'ordine delle clarisse. Quando nel 1113 la dinastia
dei Cadolingi si estinse, il castello attraversò un periodo di decadenza
e si trovò al centro di conflitti tra le città di Lucca, Firenze
e Pisa che cercavano di subentrare alla vecchia casata nel dominio del castello
e di tutti i suoi possedimenti nel Valdarno inferiore. Nel corso del Duecento
si intensificò la crescota demografica e nuovi borghi si espansero
a ventaglio scendendo verso l'Arno. Ai primi del Trecento il territorio comunale
aveva ormai assunto la forma che ancora oggi comprende le aree rurali limitrofe
costituite dalle attuali frazioni.
DAL TRECENTO AI GIORNI NOSTRI
All'inizio del Trecento
Fucecchio, che era passato dal dominio di Lucca a quello di Firenze si espanse
ancora di più. In seguito però alla pestilenza che assalì
tutta l'Europa verso la metà del secolo, ed agli effetti delle guerre
tra Pisa e Firenze, la popolazione subì gravi perdite ed il paese
cominciò a riprendersi soltanto nel Cinquecento quando le campagne
tornarono a ripopolarsi grazie anche all'acquisto di vasti latifondi da
parte di alcune importanti famiglie fiorentine, come i Medici.
Il XVII ed il XVIII sec. furono caratterizzati dall'ampliamento di antichi
edifici ecclesiastici e dalla costruzione di nuove chiese. Anche dal punto
di vista dell'architettura civile furono costruiti i maggiori palazzi patrizi
locali. Alla fine dell' Ottocento il Comune superava gli undicimila abitanti
che si dedicavano alle più svariate attività, dall'agricoltura
all'artigianato. Durante al II^ Guerra Mondiale Fucecchio subì gravi
ferite sia dal punto di vista artistico e culturale, con la distruzione
della trecentesca Torre " di Castruccio " e i danni della rocca,
sia dal punto di vista umano; infatti il 23 Agosto 1944 l'esercito tedesco
in ritirata trucidò nel Padule ben 175 persone tra uomini, donne
e bambini.