.:Opere Principali:.

Myricae

Il titolo della raccolta deriva da un verso virgiliano (Bucoliche, IV): arbusta iuvant humilesque Myricae ( "a noi giovano gli arbusti e le umili Tamerici"), e vuole significare un canto umile, di ispirazione agreste e, al tempo stesso, una sorta di consonanza spirituale con la poesia di Virgilio.

 

Il genere: si tratta per lo più di frammenti lirici, bozzetti naturalistici (anche se il naturalismo rimane in certi momenti una vuota forma, un’idea astratta e convenzionale di natura), impressionistici, in cui dominano i contrasti cromatici e le immagini legate da rapporti analogici.

I temi: la natura, la vita dei campi, i fenomeni meteorologici, il lavoro, il tema della morte (in seguito alla perdita degli affetti familiari), il tema del "nido".

Alcune liriche della raccolta: Orfano, X Agosto, Lavandare, Novembre.

 

Canti di Castelvecchio

I temi: ispirazione myricea, naturalistica, accompagnata dal tema dell’infanzia e del ricordo.

La simbologia: l’immagine-simbolo che predomina è quella della madre, assieme a quella della morte-consolatrice e del nido, inteso come condizione ancestrale di sicurezza e protezione e accompagnato dal simbolo del cipresso (la morte e il dolore).

Il paesaggio è quello della memoria e del ricordo.

Alcune liriche della raccolta: Le ciaramelle, La voce della madre, Valentino, L’ora di Barga, La cavalla storna, La mia sera, Il gelsomino notturno.

 

Primi e Nuovi Poemetti

Temi: trasporta in un codice universale l’asprezza delle esperienze personali.

In questa raccolta è presente il richiamo alla vita rustica assieme all’elogio della mediocritas, intesa come una vita vissuta lontano dagli eccessi e in una serena "mediocrità".

Alcune liriche della raccolta: L’aquilone.

 

Poemi conviviali

Temi e motivi cari al Pascoli umanista e traduttore di classici, rielaborati poeticamente nell’intento di diffondere il patrimonio mitico nella civiltà moderna, per stabilire un nesso passato-presente.

Mito e storia vengono così reinterpretati alla luce di una sensibilità decadente.

Stile: preziosismi, ricercatezze, arcaismi, uso di nomi proprio appartenenti alla storia o al mito (es.: Alexandros).

Alcune liriche della raccolta: La buona novella.

 

Odi e inni

I temi: liriche di ispirazione storica e sociale, costituiscono secondo alcuni la parte più debole della produzione pascoliana, in quanto il poeta non riesce ad esprimere fino in fondo il tragico pathos della storia né l’immanenza della drammaticità della situazione sociale presente.

 

Le canzoni di Re Enzio

Re Enzio, figlio di Federico II di Svevia, fu fatto prigioniero dal Comune bolognese nel sec. XIII.

Le tre canzoni che Pascoli dedica a questo personaggio storico evocano leggende medievali d’arme e d’amori.

Studi su Dante

Pascoli con questi studi sulla poetica dantesca intende riproporre il modello salvifico che è alla base della Commedia, superando però la visione teologica e rifondandolo sulle premesse delle scienza moderna e sul sentimento morale che ne scaturisce.

L’itinerario dantesco, quindi, viene così riproposto: Dante discende in se stesso in un viaggio verso le tenebre della vita individuale e collettiva.

Sarebbe un viaggio attraverso la disperazione e il nichilismo (dal momento che, all’inizio, non ha ancora Beatrice come guida), ma viene illuminato nel suo cammino dalla poesia (Virgilio, ma anche la Matelda dantesca, che ne è il simbolo), che guida l’uomo e gli permette di ritrovare la propria fanciullezza e la natura umana primigenia, libera ed innocente.