Italia - Tunisia

Scambi culturali con i figli di emigrati o lavoratori italiani in paesi extra-comunitari nel bacino del Mediterraneo (Africa settentrionale).

Con questo progetto si vuole fare conoscere la realtà del nostro territorio, della nostra cultura, del mondo dei giovani italiani ai figli degli emigrati, che nei tempi passati hanno lasciato la nostra patria per le sponde dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo in cerca di un benessere economico che desse loro quella dignità che la patria per vari motivi negava loro.
In generale per far conoscere la realtà attuale ai figli di tutti coloro, che a vario titolo, si trovano lontani dall' Italia.
Dall' analisi delle varie situazioni e dalla constatazione che chi risiede all' estero ha un' idea dell' Italia legata al periodo che hanno lasciato o un' immagine distorta derivata dai programmi televisivi italiani che vedono nel paese di attuale residenza, si vuole ristabilire un'adeguata conoscenza di quello che è il nostro presente, frutto di trasformazioni economiche ma anche di profondi cambiamenti sociali.
Con questo progetto si va ad esaminare un aspetto dell' integrazione tra giovani che fino ad ora è stato sempre trascurato, perché l'attenzione è rivolta alla integrazione dei giovani stranieri che arrivano in Italia, ma sono stati sempre trascurati i figli degli Italiani o comunque gli stranieri, che frequentando le scuole italiane all' estero, gravitano nella nostra cultura.
Si può constatare infatti che molti dei giovani che frequentano le scuole italiane all' estero si iscriveranno poi alle università italiane e presumibilmente si inseriranno nella nostra realtà.
Questo progetto, nel nostro Istituto, interessa l' intera classe 5 A dei geometri e gli alunni che hanno un profitto migliore delle classi 4 dell' ITI ed dell'IPIA.
Questo permetterà a tutti gli alunni dell'Istituto, tramite i loro compagni, di partecipare alla conoscenza della realtà di tanti loro giovani connazionali fino ad ora ignorata, realizzando una integrazione che li porti a valutare costumi ed abitudini dei paesi stranieri senza pregiudizio.
Il progetto può costituire anche un valido strumento di conoscenza delle condizioni lavorative dei paesi esteri essendo prevista una visita ad un' azienda italiana in Tunisia, poiché il nostro Istituto è composto da indirizzi tecnici quali geometri, elettrotecnici, informatici chimici, tecnici delle industrie meccaniche e tecnici dei sistemi energetici.

Il progetto si propone di:
1. ribaltare l'ottica con cui si affrontano le problematiche di accoglienza degli alunni stranieri che vengono in Italia;
2. far interagire, mediante scambi culturali, studenti italiani con studenti che frequentano una scuola italiana all'estero;
3. conoscere come si integrano le tradizioni, le usanze, la cultura del paese oggetto dello scambio con le nostre;
4. conoscere, attraverso la visita ad aziende italiane del luogo, le condizioni di lavoro all' estero;
5. capire meglio attraverso le conoscenze acquisite con lo scambio, le aspettative e le difficoltà degli emigrati provenienti da tali paesi in Italia, per poter meglio affrontare le problematiche relative alla loro accoglienza.


Con il Patrocinio del Comune di Empoli


Con il contributo del Circondario Empolese Valdelsa

"Gli Italiani in Tunisia “

Dall’Italia all’Africa tante opportunità di lavoro e conoscenze per i giovani Italiani.

Il Ferraris-Brunelleschi, con la classe VA dei Geometri e due studenti per ciascuna classe IV dell’ITI ha realizzato un Progetto di interscambio con la Tunisia, per conoscere le abitudini e gli stili di vita dei figli degli Italiani che lavorano in Tunisia e le realtà economiche connesse alle attività industriali italiane ivi installate.
Il viaggio si è concluso alcuni giorni fa. I nostri studenti sono tornati entusiasti per l’esperienza vissuta.
Il secondo giorno dell’arrivo a Tunisi, c’è stato l’incontro con gli studenti e i docenti della Scuola Italiana “HODIERNA”.
L’accoglienza è stata calorosa, e i nostri ragazzi che avevano preparato l’incontro hanno dato prova di grande maturità e serietà. Dopo l’iniziale scambio di doni i nostri studenti avevano preparato vari CD, con le canzoni che hanno per tema l’Italia e altri che presentavano le attività dell’Istituto Ferraris-Brunelleschi e
gli 11 Comuni del Circondario Empolese Valdelsa. Particolare commozione quanto tutti i ragazzi, i nostri e della scuola Tunisina hanno cantato l’INNO NAZIONALE e più di uno aveva i lucciconi agli occhi. A questo è seguita la compilazione di un questionario che era stato preparato da noi, con l’aiuto e i suggerimenti dei nostri alunni per saggiare gli interessi e le conoscenze che sull’Italia hanno i giovani residenti all’estero. I risultati saranno resi noti nei prossimi giorni. Nel tardo pomeriggio, siamo stati ricevuti alla Residenza dell’Ambasciatore italiano Dr. D’Andria la cerimonia si è svolta nel bellissimo parco, i ragazzi hanno recitato l’INNO di Mameli, nella versione integrale e hanno suscitato stupore e ammirazione, perché anche l’ambasciatore non ricordava la versione completa.
Quindi, la Preside ha offerto, a nome del Comune di Empoli, il bel libro sui luoghi storico artistici della nostra zona e ha ricevuto dall’ambasciatore un volume dal titolo:
“Mestieri e professioni degli Italiani in Tunisia”

 

Di seguito la Preside ha illustrato gli scopi del viaggio e l’Ambasciatore ha presentato la situazione delle attività italiane in Tunisia ed ha reso noto che:
Ci sono 700 aziende, che godono notevoli privilegi fiscali e che interessano molti settori produttivi, dal tessile al calzaturiero, dal metallurgico al chimico. Nelle aziende si registra che il titolare e il direttore sono italiani, mentre gli operai sono tunisini, i tecnici sono misti, perché la Tunisia si è dotata di un sistema di istruzione sufficientemente qualificato che produce buoni tecnici.

La visita si è conclusa con un grande rinfresco di cui abbiamo particolarmente apprezzato la pasticceria araba, veramente squisita.
Il giorno successivo siamo andati a Biserta a visitare lo stabilimento Siderurgico ILVA-RIVA dove avviene la lavorazione “a freddo” dell’acciaio, che gli arriva grezzo dalla fabbrica di Taranto. La produzione in questo periodo è ferma, perché per la crisi internazionale non hanno commesse: i ragazzi sono stati divisi in gruppi piccoli e affidati a un ingegnere che li ha portati in giro per la fabbrica (10ha di cui 5ha coperti) e ha mostrato loro tutti i processi di lavorazione. E’ stato veramente una scoperta per tutti noi, ci siamo resi conto che la realtà della Siderurgia italiana è veramente qualificata e competitiva nel mondo e che l’intelligenza italiana è apprezzata: i siamo sentiti tutti un po’ più orgogliosi di
essere italiani e commentando scherzosamente con il Direttore Generale mi è venuto di dire che nonostante la crisi e l’immagine che a volte si ha di noi stessi “gli Italiani all’estero operano e agiscono così lodevolmente che sicuramente “siamo migliori di chi ci governa”.
Il viaggio ci ha portato poi alle soglie del deserto, ai luoghi delle battaglie sanguinose tra tedeschi e alleati della II guerra mondiale, ai villaggi dei pastori berberi e ovunque è stata una piacevole scoperta di usi e abitudini a noi sconosciuti.
L’esperienza, pur conclusa con il ritorno, proseguirà con gli scambi via e-mail con le persone e le realtà incontrate e siamo certi, costituirà le basi di nuovi e futuri rapporti di collaborazione.


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