La lotto contro l'apartheidIl Comitato speciale dell'ONU contro l'apartheid Il Sudafrica I governi dovrebbero governare per il bene di tutti i cittadini, e cercare di trovare un equilibrio fra gli interessi di tutti coloro che compongono la popolazione del paese. Molti governi consentono che alcuni cittadini, gruppi o individui, patiscano discriminazioni e ingiustizie: o perché non impediscono a gruppi più forti di compiere questi abusi, oppure perché, in modo non ufficiale, li compiono essi stessi. Il Sudafrica era un paese unico nel suo genere, in quanto il suo governo organizzava il paese in modo tale che una minoranza si avvantaggiasse a danno della maggioranza, in modo sistematico e deliberato. Se una persona avrebbe fatto parte della minoranza o della maggioranza veniva deciso in base ad una sola cosa: la razza, il colore della pelle - se bianco, africano di colore (razza mista), o asiatico. Questo sistema si chiamava apartheid, o separazione forzosa . Il Sudafrica, o Azania, come alcuni chiamano il paese, ha avuto fin dalle origini una popolazione mista, fra popoli e razze diverse. Sulla sua terra vivevano diversi popoli africani, fra cui gli Xhosa e gli Zulu. Gli insediamenti europei, olandesi per primi, iniziarono dopo il diciassettesimo secolo. Gli inglesi vennero più tardi, verso la fine del Settecento, e i tedeschi arrivarono nell'Ottocento. Si aggiunsero poi altri gruppi, alcuni come manodopera proveniente da altri parti dell'Europa, dall'Africa occidentale e dal sudest asiatico, e soprattutto dall'lndia. Anche se già esisteva la segregazione e la discriminazione razziale, il governo imposto dalla minoranza europea (di razza bianca) adottò la discriminazione come propria politica ufficiale solo nel 1948. A partire da quella data furono approvate leggi che controllavano ogni aspetto della vita. Era proibito sposarsi con una persona di razza diversa dalla propria, scegliere dove abitare, viaggiare dove si desiderava. Ai bianchi, il 14% della popolazione, fu assegnato 1'87% della terra - la parte migliore e più fertile. Essi godevano di un livello di vita fra i più alti nel mondo, perché il Sudafrica è un paese ricco di miniere d'oro e di diamanti, e i Neri (i non-bianchi) erano costretti a servire i bianchi. Soffrirono soprattutto gli africani, costretti a vivere in "homelands" (paesi fintamente indipendenti) aridi, i cui prodotti erano insufficienti al loro sostentamento. Ma tutti i non-bianchi subirono un perdita di libertà: non avevano alcun potere politico e poche opportunità di studio e di lavoro. L'intero sistema veniva imposto alla popolazione tramite una enorme forza militare e politica, il cui compito era imporrre il rispetto dell'apartheid; non di proteggere e servire gli interessi di tutti.
Molte persone di tutte le razze, sia in Sudafrica che nel resto del mondo, pensavano che l'apartheid fosse un male, e vi opposero resistenza, a volte pagando anche con la vita. Nacquero diversi movimenti di resistenza, il più grande dei quali era l'African National Congress (ANC). I dirigenti della resistenza spesso vennero incarcerati. Le nazioni del mondo unirono i loro sforzi per combattere l'apartheid, attraverso le Nazioni Unite; ma non si volevano usare mezzi militari. Furono usate le sanzioni, un modo di costringere il governo a riconsiderare la propria politica, isolando il paese dal resto del mondo - furono interrotte le relazioni diplomatiche e alcuni paesi imposero un embargo sugli scambi commerciali e sulle armi. Tanti anni di lotta furono coronati da successo nel 1990.11 Presidente allora in carica, F.W. De Klerk, liberò dal carcere il leader dell'ANC, Nelson Mandela. Si decise che il modo migliore e più pacifico di smantellare l'apartheid e creare un nuovo Sudafrica sarebbe stato lavorare insieme. Con l'aiuto dell'ONU, ci vollero 4 anni per preparare le elezioni, elezioni in cui tutti i cittadini di tutte le razze avrebbero scelto il proprio governo. La missione degli osservatori ONU in Sudafrica, insieme al lavoro di altri osservatori internazionali, garantì il monitoraggio delle elezioni, per verificauralmente questa parte della popolazione si aspetta un livello di vita migliore. Il nuovo governo vuole ottenere questo risultato senza privare altri dei loro diritti o della loro proprietà. Vuole anche creare un clima di riconciliazione, in modo che non si verifichino di nuovo le uccisioni, la violenza e la diffidenza del passato. Molti però, sia bianchi che neri, chiedono giustizia per gli abusi commessi in passato dalle forze di polizia sudafricane e dai civili nel corso della 'lotta armata'. La soluzione data dal governo è stata di istituire una Commissione per la Verità, in quanto il governo ritiene che prima che possa esservi pace e riconciliazione tutti debbano sapere che cosa è successo, e chi ne è stato responsabile.
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